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venerdì 29 settembre 2017

Anci - Piccoli Comuni, Decaro: "Con legge si afferma loro specificità, ora più fondi e semplificazione"

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PICCOLI COMUNI, DECARO (ANCI): “CON LEGGE SI AFFERMA LORO SPECIFICITA’, ORA PIU’ FONDI E SEMPLIFICAZIONE”

“La legge sui piccoli Comuni rappresenta per noi sindaci la presa d’atto da parte del governo della specificità dei territori scarsamente popolati. Questa legge sancisce chiaramente il principio per cui il problema da combattere non è la minore dimensione demografica, ma la tendenza allo spopolamento di certi territori. E’ il primo passo per la realizzazione di quell’agenda controesodo che l’Anci sta cercando di costruire. Adesso chiediamo fondi più congrui e semplificazione”. Lo afferma il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, intervistato da Radio Uno sul via libera definitivo del Senato al disegno di legge sui piccoli Comuni.

“Favorire il ripopolamento delle aree interne e dei borghi, abitarli, è importante – aggiunge Decaro – perché rappresentano un fondamentale presidio sul territorio: i piccoli Comuni in Italia sono il 70% del totale, e coprono il 54% del territorio nazionale: combatterne lo spopolamento vuol dire tutelare scrigni di grandissime ricchezze culturali, archeologiche e religiose, rilanciando l’attrattività turistica dei centri storici; vuol dire evitare il dissesto idrogeologico, ripristinare la viabilità nelle aree interne, ristrutturare le scuole e ridare servizi ai cittadini”.

“Chiediamo adesso – conclude il presidente dell’Anci – di integrare i fondi messi a disposizione dalla legge e di semplificare la vita dei piccoli Comuni: amministrazioni di pochi abitanti e con pochissimo personale, spesso ancora con il turn over bloccato, sono costrette ad adempiere alla consegna di una serie di documenti come il Dup o gli allegati allo stato patrimoniale, con le stesse complicate procedure e scadenze dei Comuni più grandi. Chiediamo infine di eliminare la legge che obbliga i Comuni ad associare le funzioni: l’associazionismo va incentivato, ma su base volontaria”.


Roma, 29 Settembre 2017

giovedì 28 settembre 2017

Legge piccoli Comuni, Decaro (Anci): "Finalmente avviata l'agenda controesodo: ai borghi servono politiche differenziate"

LEGGE PICCOLI COMUNI, DECARO (ANCI): "FINALMENTE AVVIATA L'AGENDA CONTROESODO: AI BORGHI SERVONO POLITICHE DIFFERENZIATE"

 

"La dimensione demografica non è un difetto, lo spopolamento lo è. Ma lo spopolamento non è una sorte ineluttabile. Con l'approvazione di questa legge finalmente si sancisce la specificità dei piccoli Comuni, si fissa il principio basilare che questi centri hanno bisogno di politiche differenziate e di sostegno specifico rispetto alle loro peculiarità. E si mette un passo fondamentale per invertire la tendenza. Per quella "agenda controesodo" che l'associazione dei Comuni ha lanciato durante i lavori dell'assemblea del 30 giugno a San Benedetto del Tronto". Lo ha dichiarato il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che, con un gruppo di sindaci di piccoli Comuni, ha assistito ieri ai lavori del Senato che hanno portato, questa mattina, all'approvazione del ddl il cui primo firmatario è Ermete Realacci.


I piccoli Comuni, definizione che ricomprende tutti quelli al di sotto dei cinquemila abitanti, sono 5.591 e rappresentano il 69,9% dei Comuni italiani. Occupano il 54% del territorio nazionale, e sono il luogo in cui vivono 11 milioni di persone. Dal 1971 al 2015 in quasi 2.000 piccoli Comuni la popolazione è diminuita di più del 20%. Ci sono problemi gravi in tremila comuni.


Un'inversione di tendenza, anche sulla base di una analisi statistica condotta da Anci è però possibile: 581 piccoli Comuni hanno fatto registrare un trend demografico positivo del 9 per cento circa tra il 2008 e il 2015. Dove si registra questo "controesodo" il reddito imponibile medio cresce più velocemente. Per consolidare questa controtendenza, sostiene Decaro, occorre "un finanziamento stabile, un bando destinato alle aree interne, sul modello del bando periferie, in sintesi serve uno strumento di sviluppo affidato ai Comuni".


"La legge appena approvata – spiega Decaro - mette a disposizione i primi fondi mirati, 155 milioni, e individua criteri precisi per la loro ripartizione tra i Comuni e i territori con particolari criticità: Comuni in aree con dissesto idrogeologico, con decremento della popolazione residente, con disagio insediativo, con inadeguatezza dei servizi sociali essenziali. Dà cioè gli strumenti per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni e per la riqualificazione e il recupero dei loro centri storici".

I primi cento milioni sono destinati al finanziamento di investimenti per tutela dell'ambiente e beni culturali, mitigazione rischio idrogeologico, salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici, messa in sicurezza di infrastrutture stradali e istituti scolastici, promozione e sviluppo economico e sociale, insediamento di nuove attività produttive. A queste risorse si aggiungono altri 54 milioni per la progettazione e la realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche: ci sono i  percorsi Verona-Firenze (Ciclovia del Sole), Venezia-Torino (Ciclovia  Vento), da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE) attraverso la  Campania, di Basilicata e Puglia  (Ciclovia  dell'acquedotto  pugliese), e per interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge i piccoli Comuni potranno presentare progetti e accedere a bandi pubblici istituiti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per il loro finanziamento.  I piccoli Comuni avranno inoltre la precedenza nell'accesso ai finanziamenti pubblici per la banda larga.


"Sono tante le battaglie che l'Anci ha fatto per i piccoli Comuni – continua Decaro –. Penso alle risorse per oltre un milione e 400 mila euro per potenziare le attività di protezione civile e all'innalzamento del turn over dal 25 al 75 per cento o al 100 per cento (Comuni con popolazione tra i mille e i tremila abitanti). Penso al bando aree urbane degradate, che guardano ai centri più piccoli, finanziato con 78 milioni ma che deve essere rifinanziato per coprire i 451 progetti ammessi, e alla nostra proposta di revisione della legge Calderoli per le gestioni associate che devono essere su base volontaria, incentivate e alle quali deve conseguire una reale semplificazione normativa. Ora ci aspettiamo che questa legge serva anche come orientamento nella costruzione o rivisitazione delle norme spesso inadatte ai Comuni di minore dimensione demografica. La sfida per recuperare il valore dei piccoli Comuni delle aree marginalizzate del nostro Paese deve partire quanto prima dall'avvio di politiche differenziate che consentano agli amministratori locali di avere strumenti variabili in funzione delle caratteristiche delle comunità che devono governare".

 

 

 

Roma, 28 Settembre 2017



Piccoli Comuni, Pella (Anci ): "Legge importante, ora continuiamo confronto su decreti attuativi"

PICCOLI COMUNI, PELLA (ANCI): "LEGGE IMPORTANTE,

ORA CONTINUIAMO CONFRONTO SU DECRETI ATTUATIVI"

 

"Si tratta di una legge importante, che ha raccolto unanime consenso e che ha visto il sottoscritto, insieme a Massimo Castelli e alla consulta Anci dei piccoli Comuni, fortemente impegnato negli ultimi mesi in uno sforzo di coinvolgimento e sensibilizzazione dei parlamentari e dei gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione per arrivare a questo risultato condiviso, e - ribadisco, approvato all'unanimità. Affinché le previsioni di questa legge possano concretizzarsi in provvedimenti rilevanti per i piccoli Comuni, l'Anci dovrà continuare a essere interlocutore primo, in quanto portavoce delle istanze dei sindaci, sia verso il governo sia nei confronti del Parlamento, nel percorso di declinazione dei contenuti, nel merito e nella sostanza, attraverso i decreti attuativi". 


Lo afferma il vice presidente vicario dell'Anci, Roberto Pella, che aggiunge: "Ringrazio il presidente Antonio Decaro e il segretario generale Veronica Nicotra per aver considerato tema prioritario dell'agenda Anci una delle grandi risorse del Paese, i piccoli Comuni; e in questa direzione andrà un ancor maggior impegno da parte mia, come vice presidente vicario e soprattutto come sindaco di un piccolo Comune, per un grande lavoro di squadra coordinato dalla consulta Anci".


"Un'ultima considerazione – chiosa Pella - riguarda le risorse, ancora esigue e inadeguate rispetto alle necessità e alle potenzialità dimostrate da questi territori: insieme ai colleghi, sarà importante lavorare perché anche nell'agenda dei programmi elettorali delle prossime elezioni politiche trovi spazio questo tema, alla luce dei confortanti dati positivi sulla crescita e sull'andamento dell'economia nazionale che dovranno consentire un fattore moltiplicativo rispetto agli attuali stanziamenti. 


L'obiettivo primario è rendere i piccoli Comuni luoghi attrattivi per i cittadini, con un'alta qualità di vita garantita da servizi sicuri e quasi 'personalizzati', luoghi il cui sviluppo darà forza all'economia locale e valorizzerà i beni artistici, il patrimonio storico-culturale e naturalistico che li caratterizzano come unici".



mercoledì 20 settembre 2017

Dichiarazione Ente Nazionale Circhi su approvazione norma in Senato

"Il Senato ha sepolto il principio della eliminazione degli animali dai circhi"

In seguito all'approvazione della norma che riguarda l'uso degli animali nei circhi, prendo atto che il Senato ha sepolto il principio della eliminazione degli animali dai circhi per ripiegare sul "graduale superamento", circostanza che si presta ad una rivisitazione nell'ambito di un dibattito approfondito, di natura socio-culturale.

La battaglia del circo italiano si sposta ora alla Camera dei Deputati. Non molleremo e continueremo a far sentire la nostra voce. Manifesteremo la nostra disapprovazione con studi scientifici alle mani in cui risulta che gli animali non possono vivere senza il circo e il circo senza animali. Senza animali, il circo perderà la sua ragione di esistere, morirà e verranno ridotti migliaia posti di lavoro.

Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi


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sabato 16 settembre 2017

AIGET alle audizioni parlamentari su Ddl Fatturazione. Promuovere un’equa attribuzione di responsabilità tra distributori e venditori


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Milano, 16 settembre 2017 – AIGET ha partecipato al ciclo di audizioni parlamentari promosso dalla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati sul cosiddetto "Ddl Fatturazione". 
 
Come già espresso in precedenti occasioni, riteniamo che il tema dei cosiddetti maxiconguagli meriti un'attenzione non superficiale da parte delle istituzioni, in quanto esperienze pur magari isolate possono avere un impatto fortemente negativo sui consumatori finali ed anche sulla loro percezione del funzionamento del mercato dell'energia nel suo complesso.

Nel dibattito istituzionale finora intercorso il Parlamento ha già positivamente chiarito come l'approccio all'intera problematica non possa che avvenire nel quadro di un'equa attribuzione di responsabilità tra distributori e venditori. Una soluzione veramente efficace e duratura del problema dovrà quindi individuarne e rimuoverne le cause.

Abbiamo quindi in tal senso proposto un approccio che a cause diverse associ soluzioni appropriate e distinte:
• Lato venditore: in caso di errore causato dal venditore per mancato recepimento dell'autolettura, con conseguente fatturazione in stima, potrebbe essere prevista l'applicazione di una rateizzazione del pagamento di fatture a conguaglio di importi anomali (già oggi peraltro spesso praticate dalle società di vendita su base volontaria);
• Lato distributore: in caso di insufficiente accuratezza/tempestività della comunicazione del dato di consumo da parte del distributore al venditore potrebbe essere prevista l'introduzione di ulteriori incentivi/penali specifiche che stimolino le imprese distributrici a fornire più tempestivamente ed accuratamente i dati di misura effettivi. Inoltre dovrebbe essere prevista la connessa applicazione al venditore di modalità di rateizzazione analoghe a quelle che verrebbero di conseguenza praticate dal venditore al consumatore finale, con l'incasso delle somme spettanti ai distributori solo a fronte dell'avvenuto incasso da parte del venditore;
• Lato consumatore: una fattispecie importante è legata all'impossibilità di accesso del distributore ad un dato di misura affidabile. Una parte significative del fenomeno sarà risolta, soprattutto nel mercato gas, promuovendo finalmente una copertura significativa di contatori teleletti, o quanto meno una percentuale significativa di contatori accessibili. 

Nel breve periodo, un'importante prevenzione del fenomeno dei maxiconguagli potrebbe avvenire tramite la promozione dell'autolettura, anche attraverso la diversificazione dei canali di contatto tra consumatore e venditore. 

In ogni caso, riteniamo indispensabile che:
• La prospettata riduzione del termine di prescrizione da 5 a 2 anni sia coerentemente applicata anche lungo tutta la filiera energetica a monte dei venditori;
• Siano previste specifiche misure che neutralizzino l'impatto economico e finanziario sui venditori delle misure proposte (riduzione dei termini di prescrizione, sospensioni dei pagamenti, eventuali retroattività), laddove le cause dei disservizi non siano riconducibili a responsabilità dei venditori.   
 

 
AIGET - associazione italiana di grossisti di energia e trader - è l'associazione che raggruppa i fornitori di energia e gas nuovi entranti nel mercato italiano, attiva da circa 15 anni e con sede a Milano. Si tratta di circa 60 aziende di diversa dimensione, nazionali ed estere, che puntano a rappresentare un'alternativa ai fornitori tradizionali per i clienti finali. 

Cassazione: riaffermata la responsabilità genitoriale

Lo psicologo a scuola senza consenso è "violenza privata". 

CCDU: soddisfazione per il pronunciamento dell'Ordine degli Psicologi; ora va cancellata la limitazione della genitorialità introdotta dalla legge 170

 

Roma. La Corte di Cassazione (Sez. 5, n. 40291/17) ha recentemente riaffermato il rispetto della responsabilità genitoriale, attestando che uno psicologo a scuola senza il consenso dei genitori è una "violenza privata". La sentenza ha riscosso l'entusiasta approvazione di parecchi cittadini, professionisti della scuola, associazioni a tutela dei minori e genitori. Lo stesso Ordine degli Psicologi, ripetendo ciò che il CCDU ha sempre sostenuto, ha commentato in una nota: "La Corte di Cassazione ha ribadito quanto è già previsto nelle procedure professionali degli psicologi, i quali operano sempre nei contesti minorili col consenso dei genitori e nell'esclusivo interesse del minore."

 

La Prof.ssa Vincenza Palmieri, fondatrice dell'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, che da anni ribadisce la necessità di un intervento sulla didattica, e condanna con forza l'approccio medicalizzato che ha investito la scuola a seguito della L. 170 sui DSA (i cosiddetti Disturbi Specifici dell'Apprendimento - dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia), si è occupata personalmente di interventi concreti in favore di bambini e famiglie vittime di abusi diagnostici e, nel corso di una Conferenza Stampa congiunta con la Senatrice Enza Blundo sul tema «DSA e abuso diagnostico a Scuola – Gli interventi istituzionali verso il cambiamento annunciato», aveva riaffermato l'urgenza di una riforma.

 

Secondo la Prof.ssa Palmieri la sentenza della Cassazione rappresenta: "Un risultato che afferma un punto di vista irrinunciabile: il rispetto della Genitorialità, della Scuola deputata a istruire e formare e non a fare test «predittivi» del disturbo che «sarà», della dignità delle Professioni. La Legge 170 sui DSA deroga su questo e nelle sue linee guida introduce anche screening e valutazioni, dando origini ad equivoci interpretativi. La Cassazione, con questo, fuga i dubbi: interesse del minore e consenso dei genitori! Ripensiamo alla Didattica, ai ragazzi, alle famiglie e ai bravi docenti di cui è piena la nostra Scuola."

 

"Vediamo tutti i giorni i danni causati sui bambini dalla legge 170, soprattutto per quanto concerne il diritto all'apprendimento" – dichiara Antonella Marzaroli, ex insegnante elementare, Responsabile Nazionale contro la Medicalizzazione della scuola del CCDU Onlus. "La sentenza della Cassazione rafforza quanto noi sosteniamo da anni: le linee guida sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) stanno trasformando gli insegnanti da esperti della didattica in una sorta di psicologi clinici che osservano i bambini per individuare i sintomi di questi disturbi inseriti nel Manuale Diagnostico Statistico - il testo sacro della psichiatria. Questa sentenza rafforza i nostri dubbi di legittimità su alcuni aspetti della legge 170 già criticati da più parti in relazione al rischio di medicalizzazione della scuola. Secondo la Cassazione, infatti, la mancanza dell'esplicito consenso da parte di chi è legittimato a prestarlo «integra certamente una compressione della libertà di autodeterminazione del soggetto passivo»."

 

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus


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